venerdì 23 dicembre 2011

PAOLO SPATH - intervento al Congresso Provinciale del PDL

Ho iniziato a fare politica ad appena 14 anni, credendo in un modo di fare politica che non è quello dell'interesse, né della poltrona né del successo.
Ho creduto da sempre nella politica fatta per  l'ideale, nella politica fatta di passione, nella politica fatta di impegno per il proprio territorio, fatta d'amore per la per la nostra Nazione.
Ho imparato a fare  politica attraverso la militanza, attraverso i volantinaggi nelle mattine ghiacciate, a fare politica in un gruppo che ho imparato a chiamare comunità!
Ecco sono felice oggi perché in noi vedo la comunità.
Una comunità che, badiamo bene, non è costituita soltanto dai valori di una storia che comunque porto con orgoglio;             questa comunità per me, è un concetto proiettato in avanti.  
Faccio un esempio, io e molti ragazzi qui presenti la prima volta che abbiamo votato alle elezioni, abbiamo votato Pdl: è quindi impossibile trovare in noi qualcosa che porti al passato: la nostra politica è  proiettata al Pdl. E’ proiettata totalmente verso il futuro. 
Fare politica in modo comunitario significa avere una comunanza di ideali, valori, intenti politici certo, ma vuol dire soprattutto fare politica con amicizia, fare politica tra persone che dentro e fuori dai contesti strettamente politici hanno un insieme di passioni, condividono emozioni capaci di prenderti e travolgerti come è successo a tanti prima di noi, a molti di voi, a me e ai tanti ragazze e ragazzi di Giovane Italia qui presenti. 
Forse quello che sto per dire
sarà anche un po' troppo idealista, un po' troppo da sognatore romantico, ma credo fortemente nella politica, nelle persone che scelgono questa vocazione, questa forma di impegno totale e totalizzante. Ma credo anche che la politica possa deludere le persone e a volte anche tradire l'Idea, Ma la comunità mai! 
Con questa sicurezza rafforzata anche dalle parole e dai programmi che abbiamo appena ascoltato, in modo assolutamente convinto a nome delle ragazze e dei ragazzi della Federazione provinciale di Ferrara di Giovane Italia, appoggio e auguro buon lavoro a Luca e Fabrizio, a tutti i membri di questa lista e a tutti coloro che saranno questo pomeriggio eletti dagli iscritti del territorio. Sono sicuro che porteranno la propria ricchezza politica e personale all'interno del Coordinamento Provinciale e alla direzione del Partito!
È con grande soddisfazione e una punta di commozione, che noto come molte delle persone candidate e presenti oggi, facciano parte a pieno titolo del mondo giovanile ferrarese che si riconosce nel movimento Giovane Italia. 
Il nostro movimento giovanile non vuole essere  un "partito dei piccoli", ma con la sua autonomia pretende di essere un vero e proprio "mondo" capace di portare onore a quest’ area politica, forza a questo partito, con l'importante e allo stesso tempo entusiasmante compito di essere il futuro di questa classe dirigente. Lo possiamo vedere nei grandi risultati ottenuti dai giovani militanti  in questi anni e dalla partecipazione sul territorio arricchita dai circoli territoriali.  
Lo vediamo tutti nei risultati provenienti dalle scuole e da un impegno fertilissimo a livello universitario.
Come non ricordare in questo la Riforma Universitaria, che abbiamo fortemente difeso. Una riforma capace di scardinare il sistema del baronato, la vera “casta” del ’68!
Una riforma che si basa sul Merito, che introduce la valutazione a tutti i livelli, che mette finalmente un “cartellino” da timbrare per i docenti, che da la possibilità ai giovani studiosi che meritano di progredire. Una riforma, che con l’impegno dei militanti e dei rappresentanti di Azione Universitaria a tutti i livelli, ha l’obiettivo di far tornare gli atenei Italiani ad essere un luogo d’eccellenza! 
Non da ultimo voglio ricordare il nostro banchetto che da oltre un anno ogni settimana svolgiamo in Piazza a Ferrara.
Siamo senza dubbio l'unica forza politica che ha questa costanza, questa caparbietà e questa produzione politica.
Mi chiedo, Cosa è questa se non reale passione?
Abbiamo scelto di essere Protagonisti del nostro tempo e di viverlo appieno, senza fermarci a guardare! 
Con questa carica, con questa consapevolezza, con questa passione ci mettiamo al totale servizio del partito.
Servizio che deve essere per fare il bene dell’Italia,  per disegnare progetti capaci di rendere le nostre idee azioni reali, per creare un'alternativa concreta a Ferrara. 
Ma questo nostro impegno così convinto ed entusiasta, non ci porterà mai ad abbandonare quello che è il nostro compito, la nostra passione: essere avanguardia, guardare sempre avanti!
Non smetteremo mai di essere critici, non smetteremo mai di avere una nostra autonomia. Non smetteremo mai, come sa bene Luca dalle mie costanti telefonate, di osare nel dire la nostra, non ci tireremo  mai indietro!
Mai indietro, perché noi a testa  alta vogliamo tirare diritto! Tirare diritto vuol dire mantenere fede e mantenere ben chiari quali sono i nostri ideali, quali sono i nostri maestri e qual è la nostra rotta; avere lo sguardo sempre più lontano tracciando ciò che vogliamo scrivere futuro. L’Italia che vogliamo!
In questo credo che il movimento giovanile debba fare un lavoro incessante. In questo credo risieda una ricchezza  per lo stesso Popolo della Libertà, che deve saper ascoltare il movimento giovanile, affinché, sebbene presi dagli  impegni della vita istituzionale, si possa mantenere il timone sempre dritto. Questa direzione, questi ideali Giovane Italia li ha scritti dentro il suo DNA, li ha marchiati a fuoco nel suo nome.
Essere giovani, con la carica, la passione, la forza e la spensieratezza che deve essere della nostra età; i giovani non devono giocare a fare i “piccoli grandi”: i giovani anche con serietà e impegno devono essere giovani! L'altra parte del nostro nome,  e mi avvio a concludere, è Italia.
L'unico, vero, primo valore che ci porta a fare politica a Destra.
Il servizio all'Italia, l'amore per la nostra Patria,  la difesa costante della nostra Comunità Nazionale, Sono e devono essere i capisaldi irrinunciabili, non negoziabili del nostro agire politico!
Quest'amore ha portato giovani italiani come noi, esattamente 150 anni fa,  a inseguire, costituire e realizzare il sogno dell'unità del nostro Paese.
Sono felice di poter pronunciare queste parole in un anno così speciale per la nostra storia Nazionale.  
Un'unità  che c'era nella cultura, nella storia, nell'arte e che finalmente fu anche unità di territorio,di  politica, di bandiera!
A quei giovani dobbiamo ispirarci. Giovani come noi, che avevano i nostri amori e le nostre passioni, i nostri ideali, i nostri problemi e debolezze.
Giovani che hanno scelto di essere liberi, non perché non dipendono da niente e da nessuno, ma veramente liberi, come diceva Gustave Thibon, perché hanno scelto di dipendere da ció che amano. 
L'amore che li ha resi liberi, e per il quale alcuni di loro come Goffredo Mameli ad appena ventenni trovarono la morte, è quello che deve ispirare tutti noi presenti qui oggi.
La gioia e l’orgoglio di essere Italiani!

Paolo Spath


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